LA NOSTRA SCELTA PER IL SENATO ACCADEMICO

Giovedì 3 Maggio si sono tenute le votazioni di secondo grado per l'elezione dei rappresentanti degli studenti nel Senato Accademico del nostro Ateneo. Ecco la posizione del Collettivo FuoriLOGO in materia…


Da più di un anno il Collettivo FuoriLOGO ha intrapreso un percorso incentrato sullo sviluppo della partecipazione e sulla centralità della logica assembleare, proponendo tale ragionamento come metodo di lavoro costante da adottare in tutte le iniziative politiche intraprese all’interno e all’esterno dell’Università. Crediamo infatti che la democrazia diretta e la partecipazione attiva di tutti gli studenti siano gli unici mezzi mediante i quali portare avanti le nostre rivendicazioni e le nostre lotte, affinché l’Università diventi veramente un luogo di cultura e di confronto e non un “esamificio” che risponda unicamente alle logiche aziendali del profitto e della produttività.

Seguendo tale logica, consideriamo la rappresentanza soltanto uno dei tanti strumenti per raggiungere i suddetti obiettivi, subordinando la presenza all’interno di organi istituzionali non rappresentativi della volontà degli studenti (poiché viziati dallo squilibrio dei rapporti di forza e dalla preminenza di altri interessi) a percorsi assembleari orizzontali e partecipati che storicamente si sono dimostrati l’unico mezzo capace di produrre cambiamenti reali e sostanziali all’interno della società e in particolare dell’Università.

L’elezione dei rappresentanti degli studenti in Senato Accademico, che consideriamo un organo centrale al pari del Consiglio di Amministrazione etc… , avviene in secondo grado e dunque si configura paradossalmente come un’ elezione dei “rappresentanti dei rappresentanti”.

Ferma restando la nostra contrarietà a questo metodo elettorale, che consideriamo ancor meno democratico e partecipato di quello adottato per le elezioni di primo grado, abbiamo dovuto prendere atto che le elezioni per il Senato Accademico si sarebbero svolte seguendo questo criterio. Abbiamo cercato dunque, attraverso un’assemblea di tutti i collettivi di sinistra auto-organizzati presenti nel nostro Ateneo, di rendere questo metodo elettorale il più partecipato e rappresentativo possibile. Purtroppo questo percorso orizzontale non è stato realizzato e quindi non è possibile sviluppare la partecipazione diretta che consideriamo il requisito minimo per legittimare il nostro voto in Senato Accademico agli occhi degli studenti che hanno condiviso il nostro lavoro in questo periodo.

A nostro avviso è importante non riproporre le logiche passive tipiche delle democrazie elettorali-rappresentative a questo livello dove una democrazia diretta sarebbe certamente possibile. Votando avremmo quindi legittimato un metodo di lavoro che a nostro avviso confligge con gli ideali in cui crediamo.

Infine, oltre a nutrire delle perplessità riguardo ai presunti voti che avrebbero ottenuto le varie liste, riteniamo largamente infondato l'allarme antifascista che avrebbe dovuto spingerci al voto. Crediamo infatti che il pericolo della rinascita delle destre, che avvertiamo significativamente anche noi, non sia da combattere negli organi istituzionali, ma nelle nostre Facoltà e più in generale nella società.

Abbiamo pertanto deciso di astenerci in merito a queste elezioni, pur riconoscendo la piena legittimità di scelte differenti.

Auspichiamo tuttavia che un percorso partecipato ed orizzontale di tutti gli studenti dei collettivi auto-organizzati dell’Ateneo sia possibile in merito ad altre questioni, nel rispetto della soggettività e della autonomia decisionale di ognuno di essi.

Firenze, 3/5/2007

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