SABATO 17 NOVEMBRE 2007 – h:9.oo
PIAZZA INDIPENDENZA – FIRENZE
Il 17 Novembre scendono in piazza gli studenti, giornata di lotta per il diritto allo studio, così si chiama il 17 Novembre. Si manifesta, si spendono quelle dovute quattro parole , poi tutti a casa, dove tutto e rimasto come ieri o un mese fa, che importa; secondo noi, bisogna lottare tutti i giorni per ribaltare la realtà, dalle facoltà ai luoghi di lavoro, dalle scuole ai quartieri. La rivendicazione di un diritto, qualunque esso sia, il tentativo di far emergere le contraddizioni di una realtà che ci viene presentata come unica e necessaria, passano necessariamente attraverso la lotta. Ma questo significa anche subire la repressione, una repressione dura e feroce, che si maschera dietro la retorica del potere pubblico, ma che colpisce attraverso lo stato apparato e le bande fasciste di ogni sorta. Le richieste dei PM di mezza Italia fanno accapponare la pelle (da Cosenza a Genova a Firenze a Torino…), come anche la criminalizzazione quotidiana, subdola, dei lavoratori che si oppongono ai diktat della triade Confindustria-Sindacati Confederali-Governo, cosicché oggi ancora una volta emerge la vera natura del potere, quella autoritaria, che vuole sommergere sotto secoli di carcere la storia e le vite di chi vuole liberarsi dalla logica del profitto.Scenderemo in piazza per dire no, come ogni giorno, al processo di Riforma dell’università che dal 1989 (riforma Ruberti), passando per la riforme Zecchino- Berlinger, Moratti e per i decreti Mussi., continua nell’opera di ridefinizione del ruolo dell’Università, in direzione di un asservimento di quest’ultima alle leggi del mercato del lavoro. A questo concorrono la quantificazione del sapere, il legame sempre più stretto tra università ed aziende, la frammentazione del percorso universitario in più livelli con continue soglie di sbarramento (specialistiche e master), lo smantellamento e la negazione del diritto allo studio. L’Università oggi serve da grande centro di smistamento, offre titoli non spendibili sul mercato del lavoro e sapere nozionistico e funzionale alle logiche aziendali, per chi non può permettersi di accedere a livelli di formazione più elevati. La cultura critica e completa rimane fuori da tutto questo, relegata al margine dall’assenza di finanziamenti, dall’accelerazione dei ritmi e dalla negazione di spazi di confronto.
Noi pretendiamo un’università che sia pubblica, dunque gratuita laica e accessibile a tutti, che diventi un luogo di formazione e stimolo di una cultura autentica , critica e completa, che apra spazi di confronto e non criminalizzi il dissenso.
Per tutti questi motivi il 17 Novembre, saremo in piazza con la rete dei collettivi studenti medi.
UNITI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
UNITI CONTRO OGNI FASCISMO
UNITI CONTRO LA REPRESSIONE
Collettivo Politico di Scienze Politiche – Collettivo FuoriLOGO* di Economia – Rete dei Collettivi Studenti Medi
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Ciao, vi rigiro il link a un breve estratto da un libro del 1985 che però descrive bene secondo noi la funzione della scuola nella società post-industriale
http://untori.noblogs.org/post/2007/11/12/il-mondo-della-scuola-da-esclusi-ed-inclusi-di-a.m.-bonanno
questa invece la categoria in cui inseriremo i testi su università e condizione giovanile
http://untori.noblogs.org/category/studenti-precari-teppe-di-quartiere