Duecentoventicinque anni di carcere per 25 compagni imputati a Genova per il G8 2001, in attesa della richiesta del tribunale di Cosenza per i reati legati alle mobilitazioni di Napoli e Genova. Questa è la richiesta della “magistratura democratica” per mettere un punto alla rivolta di Genova 2001. Si trattò di devastazione e saccheggio e chi partecipò e praticò in quei giorni le grandi manifestazioni contro le istituzioni capitalistiche, è un sovversivo da punire. Questo vogliono scrivere su Genova 2001.
Ma la storia è, purtroppo per loro, già stata scritta. E’ la storia di migliaia di persone che, in tutti i modi, si sono opposte in quei giorni al sistema economico di dominio di stati occidentali e multinazionali, legati idealmente in tutto il mondo ai milioni di protagonisti delle rivolte di Seattle in Canada come di Cochabamba in Bolivia, della protesta di Rostock alla selva colombiana.
Questa è la storia di Genova 2001 e non ci interessano né “sinistre” commissioni parlamentari né archiviazioni per carabinieri e poliziotti assassini e torturatori. Non è certo nelle aule parlamentari o in quello giudiziarie che possiamo cercare giustizia.Tanto più che, sia in un caso che nell’altro, con o senza la sinistra nei governi, vediamo come la repressione e la criminalizzazione avanzano. Genova fu solo un passaggio, certo molto importante, della strategia statuale di isolament o e repressione di qualsiasi momento di dissenso conflittuale e fuori dalle compatibilità dettate da istituzioni e partiti. Ormai, dal 1999 in poi, anno della guerra in Jugoslavia e della presa d’atto che la guerra permanente era iniziata e che uno stato in guerra non può tollerare nessuna opposizione sistemica, innumerevoli sono le inchieste e le condanne per reati che vanno dall’associazione sovversiva alla resistenza e numerosi sono i provvedimenti legislativi (dalle leggi contro il terrorismo all’ultimo pacchetto sicurezza) che caratterizzano questo come un momento emergenziale. Con la categoria del terrorismo buona per ogni uso.
Ed in questo senso che vanno quindi interpretate le richieste di condanna per Genova, le condanne per gli antifascisti di Milano e le tante altre inchieste della magistratura. Così come in questo contesto va inserita la pesante richiesta che la magistratura fiorentina ha fatto di condanna per i 14 imputati del processo legato alla manifestazione del 1999 a Firenze contro la guerra in Jugoslavia, che finì con incidenti sotto il Consolato Usa e l’occupazione della sede dei Ds, con D’Alema presidente del Consiglio. Dai 4 ai 5 anni per quasi tutti i compagni, rispetto a reati come resistenza o danneggiamenti. Richieste pesantissime che devono assumere il solito carattere simbolico: chi si è ribellato deve pagare.
L’emergenza sicurezza, questa è la nuova spendibile frontiera per la nostra classe dirigente (dai politici ai giornalisti ed ai padroni), un terreno dove è possibile assecondare le peggiori pulsioni reazionarie e distogliere le attenzioni da cose ben più importanti, raccogliendo, con l’individuazione di un nemico, un responsabile del nostro malessere, facile consenso. Peccato che, come accaduto nell’autogrill, in nome di questa sicurezza, un agente si senta in diritto di sparare e uccidere un ragazzo: un altro morto come gli oltre 800 dalla legge Reale in poi, come i tanti morti ai posti di blocco o pestati nelle carceri, come i nostri morti nelle piazze per mano quasi sempre di ignoti agenti dello stato. Ma qual’è la vera emergenza sicurezza: noi crediamo che sia la mancanza di un futuro stabile, di un lavoro vero, di una casa dignitosa. Crediamo siano i 1200 morti sul lavoro all’anno. Crediamo che sia la guerra permanente e la militarizzazione delle nostre città con basi militari, che sia la sottrazione di risorse alle spese sociali, alla sanità, alla scuola. Ed è per questo che continueremo a lottare.
Piazze, carceri, stadi e lavoro. Chi semina repressione raccoglie ribellione!
Solidarietà agli imputati di Genova, Cosenza e Firenze.
Solidarietà a tutti i compagni nelle carceri, sotto inchiesta e denunciati
SABATO 17 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A GENOVA – PULMANN ALLE ORE 9.30 DAL SASCHALL (PER PRENOTARSI 0556580479)
VENERDI’ 23 NOVEMBRE dalle ore 19.00 al Centro Popolare Autogestito Firenze sud
Aperitivo e mostra con esposizione di foto e diapositive su Genova 2001.
Ore 21.00 cena di finanziamento della Rete Studenti Medi
A seguire video sulla manifestazione del 1999 a Firenze e concerto
Centro Popolare Autogestito Firenze sud, Cantiere Sociale K1000 Cienfuegos, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Collettivo Fuorilogo di Economia, Rete Studenti Medi fiorentini
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